Condanniamo il grave episodio di razzismo avvenuto a Cosenza
Un bimbo di tre anni colpito con un calcio all’addome da un 22enne italiano sono per aver guardato la figlia del passeggino. Subito è scattata la denuncia.
Un bambino di 3 anni, di origine nordafricana ma nato e residente a Cosenza con la famiglia, è stato protagonista di un’aggressione inspiegabile.
Colpito con un calcio all’addome da un 22enne, solo per essersi avvicinato ad un passeggino, per fortuna se l’è cavata con un grande spavento e qualche livido.
Tutto è successo nel capoluogo calabrese martedì scorso. Il bimbo, insieme alla mamma e a due fratelli più grandi, stava aspettando nella sala d’attesa di un dentista.
Ma visto che la visita tardava, la mamma li ha mandati un attimo fuori a prendersi un gelato.
Una volta fuori, si è avvicinato al passeggino di una coppia che stava andando a passeggio. Nemmeno il tempo di toccarlo e il padre della bambina gli ha sferrato un calcio nella zona dell’addome.
Molti però hanno assistito alla scena, anche perché accaduta in una zona centrale della città.
Così, grazie alle numerose telecamere presenti, la polizia ha subito denunciato l’autore del gesto e la moglie. Per loro l’accusa è di lesioni personali aggravate.
I due protagonisti in negativo hanno 22 anni e 24 anni. Si tratta del fratello di un pentito di camorra, che attualmente si trova in un luogo protetto del cosentino, e della moglie.
Sono stati immediatamente allontanati dalla Calabria, trasferiti in un’altra località protetta ma intanto la denuncia farà il suo corso.
Alla famiglia del bambino è arrivata subito la solidarietà dei cosentini e dei politici locali. Una ragazza che è stata testimone della scena,.
Via social l’ha descritta come una scena raccapricciante. “Ho visto quel bimbo fare un salto di due metri e accasciarsi a terra. Non potevo credere a quello che stava succedendo e il mio primo pensiero è stato soccorrerlo. Non posso immaginare che un uomo tiri un calcio ad un bimbo di tre anni solo perché di colore diverso dal suo. Siamo arrivati alla follia”.
E ha invitato tutti coloro che hanno assistito, a fornire la loro testimonianza perché si arrivi alla verità. Ma i fatti sembrano sufficientemente chiari.
L’episodio è stato condannato anche da Mario Occhiuto, attuale sindaco di Cosenza: “Resto sconvolto per le modalità del fatto e perché la circostanza si è verificata in una via del centro della nostra città”.
Non è ancora chiaro se si tratti di razzismo e di un gesto folle, ma intanto è un gesto molto grave. Ma Cosenza è sempre stata una città inclusiva, spiega Occhiuto, e l’accoglienza non si fermerà.
In realtà la famiglia del bambino nordafricano vive qui da più di vent’anni ed è perfettamente inserita.
Intervistato da ‘La Repubblica’, il padre del bambino aggredito conferma che non ci sono motivi per andarsene o per cambiare città Intanto però da quando è successo, il piccolo continua a chiedergli se ha sbagliato qualcosa e piange per la disperazione.
“Lavoro qui, la mia famiglia è qui, i miei figli crescono qui non ho mai avuto problemi”, ha concluso.