Non riesco a concepire come un ragazzo nato o cresciuto in Italia e formatosi attraverso la scuola italiana, ma con problemi economici, non abbia diritto di diventare cittadino in egual maniera di chi ha lavorato qui per dieci anni.

Trovo la politica italiana vecchia, anacronistica, per niente concentrata sul presente né tanto meno lungimirante.

Reputo questo atteggiamento chiuso, miope e irresponsabile.

Per esempio, non riesco a concepire come un ragazzo nato o cresciuto in Italia e formatosi attraverso la scuola italiana, ma con problemi economici, non abbia diritto di diventare cittadino in egual maniera di chi ha lavorato qui per dieci anni.

E la cittadinanza italiana ?

Il fatto che io non abbia ancora la cittadinanza è un fatto puramente istituzionale, perché gli altri mi percepiscono come italiana e io mi percepisco tale.

Negli ultimi anni sento proprio un rifiuto istituzionale ad accettare le seconde generazioni.

Non ho ancora la cittadinanza dopo 18 anni di residenza perché quando mio papà l’aveva chiesta e l’ha ottenuta, in automatico anche i miei fratelli minori sono diventati cittadini italiani.

Nel frattempo però io ero diventata maggiorenne e perciò non avevo più diritto a ottenerla.

Storia di Nebat, tratta dal sito Lenius

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